La Lettura

credits480La Festa del Riso è un momento fondamentale nella vita del nostro paese, dove ci si incontra e ci si riconosce come comunità, e data la centralità dell’evento è anche un momento per fare un bilancio dell’andamento delle diverse attività e per progettualizzare il futuro. Così anche per la nostra biblioteca, che ha vissuto un anno denso di attività e progetti: corsi, incontri, eventi, teatro . . . Sono attività che meriterebbero tutte di essere menzionate, anche perché alla loro buona riuscita hanno collaborato con generosità e competenza tante persone, ma, siccome lo spazio non lo permette, mi voglio soffermare solo su tre iniziative che mi sono parse particolarmente significative.

La prima riguarda il progetto sulla grande guerra del 15 – 18, che ci ha visti impegnati in collaborazione con l’Amministrazione Comunale e il Gruppo Alpini a riattualizzare i fatti che hanno riguardato il 1915, anno dell’entrata in guerra dell’Italia. Gli appuntamenti sono stati numerosi: la serata introduttiva sulle ragioni del conflitto, la proiezione del film Fango e gloria con la presenza dell’assessore regionale all’educazione e al lavoro, la dott.ssa Elena Donazzan, la rievocazione storica, fatta in collaborazione con la Biblioteca civica di Mossano in Villa Piovene e infine l’escursione in Altopiano a Col Basson, nei luoghi di una delle prime disastrose battaglie dell’esercito italiano, da poco entrato in guerra. Nei prossimi appuntamenti continueremo a seguire gli eventi che hanno caratterizzato gli sviluppi del conflitto, spostando la nostra attenzione sull’anno 1916, l’anno della Strafexpedition – la spedizione punitiva austriaca. Il nostro sguardo, però, non si soffermerà solo sulle battaglie ma anche su quello che succedeva lontano dal fronte, nelle case della gente comune, soprattutto quella dei nostri paesi e delle nostre contrade. Affiancheremo agli eventi della grande guerra il vissuto di coloro che, pur non partecipandoci direttamente, ne subivano le conseguenze, spesso non meno drammatiche. In particolare parleremo delle donne e del loro ruolo fondamentale all’interno delle famiglie e della realtà produttiva, mentre gli uomini erano al fronte. Mi piace soffermarmi sul clima che si è creato tra coloro che collaborano a questa iniziativa e sull’atteggiamento con il quale stiamo affrontando questa ricerca, che vorrei dire ad un tempo di curiosità, simpatia e tenerezza. Innanzitutto di curiosità. Una curiosità sana che ci ha spinto a cercare e che è cresciuta, passo dopo passo, accostando e approfondendo fatti dei quali spesso si è sentito parlare senza saperne quasi nulla. Abbiamo cercato di capire le ragioni profonde degli eventi per evitare la superficialità, il “sentito dire” e per avvicinarci, attraverso i libri e i documenti, agli uomini e alle donne che quegli eventi li hanno vissuti. Poi di simpatia, cioè di positiva disponibilità d’animo verso persone, costumi e spaccati di vita che nella nostra ricerca abbiamo e stiamo incontrando. Infine di tenerezza. E’ una tenerezza composta, che ci suggerisce rispetto per le persone che vissero quegli eventi e quei drammi. Come se si trattasse di gente a noi cara, come i nostri cari. Quelli che, con la loro fatica, le loro scelte, i loro drammi, spesso sconosciuti, nelle trincee o nelle fabbriche, hanno reso meno difficile il nostro presente. Un’esperienza coinvolgente, che sta arricchendo prima di tutti noi, che attorno a questo progetto stiamo lavorando.

 

Una seconda iniziativa sulla quale vorrei spendere qualche parola riguarda l’organizzazione dei corsi. E’ un’attività nella quale la biblioteca è ormai impegnata da molti anni. Si tratta di corsi che toccano ambiti diversi: lingue, informatica, recitazione e altro. Sono delle proposte senz’altro interessanti e utili, attraverso le quali si offre un’occasione per imparare, approfondire, incontrare persone . . . Essi non hanno la pretesa di offrire chissà quali conoscenze, ma di dare uno stimolo, un’occasione per chi vuole riprendere un interesse, conoscere qualcosa di nuovo o semplicemente tenere attiva la mente e rimettersi in gioco. E’ però un’attività che forse, nel corso degli anni, è diventata un po’ ripetitiva e ha bisogno di rinnovarsi. Per cui saremmo felici di accogliere chi volesse dare il proprio contributo per proporre qualcosa di nuovo, corsi e/o attività, che possano essere di supporto e di stimolo alla voglia di imparare di tutti.

 

La terza nota vuole prendere spunto dalla serata evento del 27 giugno scorso in cui il nostro concittadino Ivan Bottazzo ha presentato la sua opera prima “Sognando di Giacomo Leopardi”. Per l’occasione la sala della Comunità, dove l’evento si è realizzato, era affollatissima. Si è trattato senz’altro di un atto di gratitudine nei confronti di Ivan, molto conosciuto in paese e al quale anche noi siamo riconoscenti, ma anche la manifestazione di un interesse vivo: quello per il libro e la lettura, che anche nel tempo di e-book reader, i-pad, smarhphone, non è passato di moda. Ivan Bottazzo ha sognato di entrare nella biblioteca del grande poeta e qui di conversare con lui. Speriamo che questo diventi uno stimolo anche per noi ad entrare nelle biblioteche per fare con i libri viaggi fantastici, incontrare mondi sconosciuti o personaggi straordinari. A qualcuno potrebbe capitare anche di scoprirsi scrittore, di sentire d’aver qualcosa da dire e d’aver voglia di comunicarlo, come è successo ad Ivan. Questo tuttavia non è decisivo, importante è che a ciascuno venga voglia di leggere, perché aiuta a crescere, apre la mente, tieni vigili, ma soprattutto perché è bello. Per noi, che non siamo dei professionisti della parola, la lettura non porta lucro, ma piacere sì, ed è un piacere che non va perso, per pigrizia, noia o attrazione verso piaceri più facili e consumabili. Sarebbe una perdita incommensurabile. Vorrei concludere questo articolo con quello che diceva Mario Vargas Llosa “Scrivo perché imparai a leggere da bambino e la lettura mi procurò tanto piacere, mi fece vivere esperienze tanto entusiasmanti, trasformò la mia vita in una maniera così meravigliosa che credo che la mia vocazione letteraria fu una sorta di traspirazione, di derivazione da quella enorme felicità che mi dava la lettura. In un certo modo, la scrittura è stata come il rovescio o il completamento indispensabile della lettura, che per me continua a essere la massima esperienza di arricchimento, quella che più mi aiuta ad affrontare qualsiasi tipo di avversità o fallimento. D’altra parte, scrivere, che all’inizio è un’attività che si mischia alla tua vita con le altre, con la pratica diventa il tuo modo di vivere, l’attività centrale, quella che organizza del tutto la tua vita. Nel mio caso è stato esattamente così. La lettura e la scrittura sono diventate così il centro di tutto ciò che faccio al punto che non concepirei una vita senza la scrittura e, ovviamente, senza il suo complemento indispensabile, la lettura”.
Buona lettura e buona Festa del Riso a tutti.

Il Comitato di Gestione della Biblioteca