Casa San Giovanni diventa il CUORE di Grumolo e della sua Piazza

La ristrutturazione della “Casa San Giovanni” è l’ultima avventura vissuta nel nostro paese, con la sua inaugurazione  avvenuta il 23 giugno di quest’anno. E’ opportuno quindi condividere una piccola riflessione per cercare di raccontare un recupero che non è stato studiato a tavolino e che è arrivato quasi per caso.

Sì, perché il tutto è nato quasi improvvisamente ed è opportuno che venga conosciuto questo cammino, anche per renderci conto che esiste veramente qualcosa di misterioso e divino che conduce gli eventi della vita.

Nel gennaio 2011 è arrivato il bando per fare la domanda di contributo alla Fondazione Cariverona. C’era una voce in quel bando, che poteva interessare Grumolo e le sue strutture: “recupero e restauro di ambienti parrocchiali per la creazione di Centri Giovanili”. Così, quasi per gioco, è stata fatta lo domanda. Il progetto proposto era molto ambizioso: si ipotizzava persino la creazione di tre livelli, con una spesa evidentemente molto pesante. Ci siam detti: “La facciamo questa domanda! Non ci crediamo tanto, ma la facciamo lo stesso!”.

 Infatti in diocesi la domanda veniva subito bloccata, perché la parrocchia era evidentemente in difficoltà economica dopo il radicale restauro della chiesa, della canonica e del piazzale dietro questi edifici. Però, stranamente, la domanda è andata avanti e ha percorso tutto il suo iter, nonostante il “niet” pervenuto dalla Curia di Vicenza.

 Così un giorno arriva la risposta: “La Fondazione è onorata di dare a Grumolo 100.000 Euro come contributo per una spesa complessiva di 261.000 Euro”. “Santa Cleopatra”, la parrocchia per avere 100.000 Euro dovrebbe spenderne altri 161.000! Non esiste!

 Così, con il coraggio della verità, siamo andati dai funzionari dell’Istituto Bancario e abbiamo detto: “Grazie, ma noi non possiamo spendere quei soldi,  date piuttosto quel contributo ad altri, a chi ritenete più opportuno! A meno che ….  Voi ci permettiate un intervento da 100.000 Euro con la totale copertura della Fondazione”. Eravamo certi di ricevere un altro “niet”, conoscendo bene le procedure dell’Ente erogante. Invece no: contraddicendo tutti i protocolli, ci permettono di fare un intervento da 100.000 Euro per restaurare radicalmente il tetto.

Così facciamo: con la ditta Edilpiù e altre di supporto (Dainese, Longhin, Rizzato…) abbiamo completato l’intervento sul tetto. Ma qui arriva la vera novità, che può essere descritta con la vecchia sapienza popolare: “l’appetito vien mangiando!”.

Perché fermarsi al tetto? Che brutta è la facciata, possiamo dare il colore! Bene, diamo il colore!

Ma poi: Perché non colorare anche le altre pareti, almeno quelle più in vista! Fatto: colore alle pareti. E…. che brutta casa senza prendere in mano i balconi e rimetterli a nuovo. Così, sotto con i volontari e nella primavera del 2012  tutti i balconi vengono rinfrescati e ricolorati.

Avanti: perché fermarsi all’intervento esterno? Potremmo pensare qualcosa anche  per l’interno. E qui arriva un altro colpevole: il gruppo alpini! Non ha la sede e cerca una casa! Esiste a Grumolo un posto migliore? Diamo così la sede agli alpini. Fanno tutto loro e la parrocchia non ha da sborsare cifre impossibili.

Ma …. Perché solo per gli alpini?  C’è il Bar del Noi che è castigato in quella grande stanza poco accessibile, perché non pensare di trasportarla? Facciamolo. Cerchiamo un bar usato e lo modelliamo per una stanza della Casa. Ma … perché solo il Bar? Non si potrebbe pensare qualcosa per gli anziani e per i giovani? Avanti allora e si ricavano stanze per loro.

A un certo punto si è guardato alla piazzetta davanti alla Casa: che brutta! Così, si posano le bettonelle e ricaviamo una signora piazza.

Ma il tutto è possibile solo perché c’è la generosa, professionale, puntuale, gioiosa, simpatica …. macchina dei volontari! Una vera macchina! Alpini e non alpini!

Pensate che da un calcolo complessivo, mettendo insieme i due interventi dei volontari, quello del 2012 e quello del 2013, abbiamo calcolato che se avessimo dovuto pagare delle persone normali (prezzo 15 Euro all’ora) avremmo dovuto sborsare 120.000 Euro!

Ecco allora, concluso, miracolosamente l’intervento.

E’ costato in tutto: 320.000 Euro. Distribuito in tre voci: a. Lavoro dei volontari (120.000 Euro). b. Dalla Fondazione Cariverona (100.000 Euro). c. Dalla Parrocchia (altri 100.000 Euro).

Ora abbiamo un edificio che potrà veramente essere cuore della piazza, centro di incontro per ragazzi,  giovani, adulti e anziani. Tutti insieme per trovare il gusto dello “stare in compagnia”: giocando a carte o a tombola, divertendoci al ping pong o al calcetto o al biliardo, guardando insieme la tv o un bel film o semplicemente chiacchierando tra amici! E’ la bellezza dell’amicizia che deve risaltare in quegli ambienti; l’amicizia condita di cultura, tradizioni, tolleranza e rispetto.

E non è finita. Qualcuno ipotizza per il periodo successivo alla sagra, la creazione, davanti alla Casa e sotto i tigli, di un parco gioco per i bambini! Vedremo! Pazzi siamo stati e pazzi saremo ancora!

 

Don Gigi