…viene da due vocaboli di origine greca: biblíon, libro e théke, scrigno, la biblioteca fu quindi sentita fin dalle sue origini come uno scrigno che raccoglie cose preziose, appunto i libri. Oggi però tale definizione, di per sé bellissima, non esaurisce il significato di una biblioteca. Nell’antichità i libri erano veramente “merce” preziosa, sia per la difficoltà di scriverli, che di produrli. Tanto che spesso le biblioteche li rendevano disponibili a pochi e con numerose restrizioni per evitare che andassero smarriti o rubati. Ai nostri giorni però il libro, il materiale cartaceo dove sono raccolte le informazioni che uno ricerca o le storie che vuole leggere non è più l’unico supporto della conoscenza e una qualsiasi biblioteca assieme ai libri è piena di computer, tablet, chiavette usb, cd, collegamenti a internet, riviste elettroniche… insomma tutto ciò che può aiutare a conservare la conoscenza e a renderla disponibile, spesso in maniera anche più efficace del libro stesso. Ciò però suggerisce una riflessione, infatti le biblioteche che volessero porsi nel territorio unicamente come luogo di lettura, di consultazione o prestito di libri, di ricerca di informazioni … sarebbero presto o tardi destinate ad esaurire il loro servizio, perché oggi più che mai possiamo farne a meno e ognuno si può arrangiare con mezzi propri e con pochi soldi: e-book reader, i-pad, smarhphone sono disponibili a tutti e internet è raggiungibile da ogni dove…
Per questo la biblioteca non può essere solo un luogo di studio, di silenzio, di ricerca, anche questo certo, ma prima di tutto un luogo di vita, di cultura, di partecipazione, di condivisione. La biblioteca non deve ridursi al posto in cui un diligente bibliotecario governa il via vai di chi cerca un libro, approfondisce un argomento, cerca un posto in cui studiare e si ritira poi nella propria solitudine dopo aver fruito del servizio che gli è messo a disposizione, ma una biblioteca ha senso e sopravvive nel momento in cui diventa un centro vitale, dove le persone che vi entrano partecipano, vivono e godono delle occasioni che essa offre. Ci piacerebbe che la biblioteca di Grumolo nei prossimi anni diventasse sempre di più un centro vitale di cultura, di iniziative, di promozione di interessi e tutti coloro che vi entreranno la potessero sentire come uno spazio proprio, in cui uno può ricevere e dare. Sì perché ognuno ha una sensibilità, una cultura, una storia con la quale può arricchire gli altri e la comunità. Lo spazio fisico fatto di scaffali, libri e tavolini dovrebbe essere solo l’occasione per incontrare e godere della cultura, delle idee, delle persone. Un luogo in cui l’amore per la lettura, la conoscenza, il sapere è occasione di crescita e condivisione per tutti coloro che vi entrano e lo vivono.
Più che mai desideriamo quindi che la nostra biblioteca sia un luogo vissuto, frequentato da ragazzi e anziani, professionisti e lavoratori, lettori appassionati e chi legge un libro ogni tre anni, professori universitari e chi non ha avuto né tempo né occasione per studiare, insomma una biblioteca di tanti, di tutti, di una comunità che ha voglia di crescere insieme.
Per questa ragione l’attività della biblioteca non è scollegata alla festa del riso, ma anzi ne partecipa e condivide le finalità. Essa infatti è occasione di incontro, di relazione di scambio per tutti coloro che ne sono coinvolti. Il comitato biblioteca condivide appieno questo aspetto, lo sente proprio e augura a tutta la comunità che la festa sia occasione di crescita, di gioia e di partecipazione.